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Questo articolo avrei dovuto scriverlo molto molto tempo fa ma, come si dice in questi casi, non è mia troppo tardi!

Anch’io, come molti di voi, navigo su internet usufruendo del servizio di un provider chiamato AlternatYva, quest’azienda, nata allo scopo di “sfruttare” noi poveri DigitalDivide-isti, fornisce internet a banda larga facendoti montare un’antenna/router che, grazie ad una connessione VPN, condivide il tanto atteso WWW.

Detto così sembra molto semplice, in realtà dietro ci sono ore passate al telefono con l’assistenza per i più svariati problemi, tempo dedicato al montaggio dell’antenna e alla configurazione del computer e la non possibilità di collegare più di un PC la volta. Almeno per quest’ultimo problema, c’è una soluzione: MultiPC!

La/Il MultiPC è un servizio gratuito (al contrario dell’IP pubblico dinamico!), attivabile se, e solo se, tu sei l’unico utente collegato all’antenna (l’antenna può erogare servizi fino ad un massimo di 10 utenti, non male!), è una soluzione molto più semplice rispetto a quella di modificare il firmware di un router per potergli far fare la connessione VPN in automatico, come consigliato da AlternatYva stessa.

Grazie alla/al MultiPC, si possono collegare fino a tre, cioè non uno o due, ma ben tre dispositivi di rete (utilizzo questo termine perché è fondamentale, non parlo di tre computer collegati ad internet, se nella mia piccola rete io ho una stampante, un NAS o qualche altro cazoz, non è un errore di battitura, questi mi occuperebbero comunque un indirizzo IP ciascuno, ma non avendo la necessità di andare su internet, occuperebbero quest’indirizzo inutilmente!). In realtà poi sarebbero 4 i dispositivi collegabili! Comunque…

Questo vincolo è dato dagli indirizzi di rete che il server DHCP assegna, infatti la sottorete che crea l’antenna/router è una sottorete con maschera di rete 255.255.255.248.

“AH… e che vo’ di’?”

Vuol dire che dato un indirizzo che identifichi la rete, nella stessa possiamo utilizzare solo altri 6 indirizzi da assegnare ai vari dispositivi di rete più un indirizzo di broadcast. Di quei 6 indirizzi IP uno se lo ruba l’antenna/router, uno, per forza di cose, unrouter o un access point che ci permettono di collegare più di un PC contemporaneamente, ed ecco i soli quattro miseri dispositivi di rete da poter collegare.

Il perché di questa limitazione è molto semplice: nessuno! Non c’è motivo se non quello, appunto, di limitarci o semmai di poterci vendere servizi aggiuntivi, come l’assistente a pagamento, un altro tipo di offerta o un router.

Per esempio AlternatYva con MultiPC attiva/o rilscia questi indirizzi:

Indirizzo di rete: 192.168.0.0

NetMask: 255.255.255.248

Gateway: 192.168.0.1                           <— “Questo è l’indirizzo dell’antenna/router

Broadcast: 192.168.0.7

Queste sono le tipiche impostazioni di default di AlternatYva, con una piccola precisazione, se paghiamo per l’IP pubblico dinamico, questo è abilitato solo sulla macchina con indirizzo 192.168.0.2, praticamente solo una macchina alla volta può usufruire dell’IP pubblico. Vi dirò di più, sono stato praticamente 5 mesi senza saperlo e quell’indirizzo era assegnato al mio access point, praticamente un indirizzo pubblico inutilizzato per tutto quel periodo. “Grazie AlternatYva!”

Vabbè lasciamo le lamentele da parte!

Quello che stò per scrivere è una piccola guida per arginare, o glissare, fate voi, un paio di questi piccoli problemi che si presentano con AlternatYva, appunto la limitazione degli indirizzi IP e l’IP dinamico “monocomputer”, e la cosa bella che è tutto in modo completamente legale! (Anche se da AlternatYva ho percepito un minimo di astio nella voce dei tecnici quando gli ho spiegato il tutto.)

Partiamo dal principio.

Una delle cose di cui mi sono lamentato è appunto l’indirizzamento IP che dopo svariate discussioni per telefono, sono riuscito a farmi risolvere portando la maschera di rete da 255.255.255.248 a 255.255.255.0, in modo da poter collegare tutti i vari dispositivi, dalla stampante al cellulare e così via…

Per quanto riguarda invece l’indirizzo IP pubblico, non esiste rimedio, almeno per loro. Io una soluzione l’ho trovata e ne vado anche abbastanza fiero!

Tutto è nato durante una lezione all’università, per chi non lo sapesse io sono un aspirante ingegnere in telecomunicazioni, quando, durante la spegazione di tutt’altra cosa, mi si è accesa la lampadina

Secondo i tecnici di AlternatYva la “migliore” configurazione antenna/router erouter o access point è, collegare l’antenna/router ad una qualsiasi delle porte dello switch del router o, nel caso di solo access point, nella porta ethernet dello stesso. In questo modo, disabilitando il DHCP del router l’antenna gestisce l’indirizzamento IP e vincola, con la storia della “netmask”, il numero di apparecchio nella rete. Questa non è proprio una configurazione “giustissima”, infatti in questo modo tutte le specifiche tipiche di router, quali firewall, port forwarding e access control, sono praticamente bypassati ed inutilizzabili, rendendo la nostra connessione vulnerabile e, paradossalmente, molto poco dinamica.

Il Petti invece ha trovato una configurazione rivoluzionaria con una spesa di 3,90 € per uncavo cross-over, crossato o incrociato, reperibile in un qualsiasi negozio di informatica, oltre ovviamente al router (questo tipo di configurazione non è possibile ottenerla con un solo access point, c’è bisogno di un router che non abbia un modem ADSL integrato, NO router DSL, 2 o 2+, per capirci deve avere una porta WAN). Il montaggio è molto semplice, il settaggio un po’ meno, basta collegare il cavo incrociato dalla porta LAN dello switch (così come lo chiamano i tecnici di AlternatYva, lo switch è quell’affarino nero con due porte ethernet (LAN e PoE) e l’alimentazione elettrica, a tal proposito… uno switch è completamente un’altra cosa!) alla porta WAN del router. Fatto ciò dobbiamo solo settare le impostazioni del router, per prima cosa i dati della porta WAN  (sotto il menù “internet“, di solito!), prendendo in esame l’esempio fatto prima con i dati di default di AlternatYva, abbiamo questa configurazione con indirizzo statico:

Indirizzo IP: 192.168.0.2^

NetMask: 255.255.255.248

Gateway: 192.168.0.1

DNS primario: 217.12.181.97

DNS secondario: 151.1.2.1

Gli indirizzi IP e quelli dei DNS potrebbero cambiare caso per caso, contattatemi per chiarimenti!

^è importante che qui venga inserito l’indirizzo IP fornito da AlternatYva come indirizzo pubblico, nel caso si disponga di tale servizio.


Per quanto riguarda invece i dati della parte LAN, questi posso essere scelti dall’utente, a patto che sia un minimo esperto, o potete usufruire dei seguenti proposti da me:

Indirizzo IP: 192.168.1.1               <– (del router)

NetMask: 255.255.255.0

Ora è possibile se non doveroso abilitae il DHCP del router (in caso contrario dovete assegnare voi gli indirzzi ai vari computer, impostando come “Gateway” l’indirizzo del vostro router!) e iniziare a smanettare per aprire le porte del “mulo”, dei torrents e quant’altro fate con la connessione ad internet.

Ah, dimenticavo i vantaggi di questa configurazione: il primo è che potete collegare una cosa come 250 computers, smartphone ed iPhone (notare la distinzione degli ultimi due!), il secondo è che tutti navigheranno con indirizzo IP pubblico (ovviamente il medesimo), cosa assai vantaggiosa, alla faccia di AlternatYva del cazoz (neanche questo è un errore di battitura!).

Spero di esservi stato d’aiuto.

Condividete questa guida, è molto utile ed in più ha quel non so che di “inculiamo AlternatYva” che la rende ancora più appetibile!

Vi lascio anche uno schemino del tutto… a presto!

Petti Matteo

Questa procedura porta ai medesimi risultati anche con una rete “Fastweb”, con HAG collegato al proprio router con un cavo ethernet dritto e con l’indirizzo della porta WAN dello stesso, in modalità automatica.